[Articolo di Giornale] I tagli alla scuola si fanno sentire, 08 novembre 2008

I tagli alla scuola si fanno sentire
Repubblica — 08 novembre 2008 pagina 12 sezione: BARI

Ernesto Grassi Bari Cominciano a delinearsi i risultati dell' azione governativa sulla scuola. Nell' anno scolastico 2009 10, secondo una prima proiezione di dati elaborata dalla FLC CGIL nazionale sui dati MIUR, si avranno circa 60.000 posti "tagliati" dagli organici generali: della scuola primaria ( 16.740), della secondaria di primo grado ( 16.431), della secondaria di secondo grado ( 12.000) e del personale ATA (15.166). Quasi 10.000 saranno i Docenti "soprannumerari"; le "supplenze" saranno oltre 36.000 in meno, rispetto a quelle che saranno assegnate quest' anno. Per questa compagine governativa la "lotta allo spreco" significa dunque: un maestro unico, invece che un "team" nella scuola elementare, ponendo fine ad una esperienza didattica, che aveva ricevuto il plauso da numerose giurie internazionali per la "qualità" dell' istruzione impartita; la "lotteria" dell' insegnante "buono/cattivo", invece che il potenziamento della tendenza alla "specializzazione" dell' insegnamento disciplinare, in coerenza con le modificazioni socio-psicologiche determinatesi nei "bambini" del ventunesimo secolo; dequalificare la scuola pubblica, a tutto vantaggio delle scuole private. La crisi c' è e ora si vede Nico Pesce Bari Ancora non si può parlare di ripresa: i consumatori sono timorosi del futuro e di ciò che il futuro porterà. Finanziaria ed elezioni politiche, sono i grandi punti di domanda che caratterizzeranno il 2006 e influenzeranno pesantemente i consumi delle famiglie e l' andamento delle aziende. Infatti, il nuovo anno, è iniziato alla grande: aumenti di luce, gas, autostrade, benzina alle stelle, conti bancari, ecc. tanto per cominciare. A parte gli scioperi. Poi, strada facendo, la lista diventerà più lunga e ricca e lo sarà talmente tanta da far venire i brividi e un bel mal di testa, con buona pace di rassegnazione e assuefazione a milioni di cittadini. Lo stipendio si assottiglierà sempre di più ancor prima di arrivare a fine mese! Allora che fare? Chiedere un prestito, tagliare i già ridotti consumi, fare più ore di straordinario, rapinare una banca? Tante belle soluzioni, ma nessuna risolutiva. Il teatro Petruzzelli è tutto dei baresi Luigi Quintavalle Bari Il teatro Petruzzelli è di proprietà di tutti i baresi. E' un titolo di proprietà morale usucapito dalla cittadinanza che nei decenni ha calpestato il marciapiedi lungo la sua facciata, che ha frequentato il teatro, che ha sofferto quando è stato distrutto, che gioirà in occasione della sua resurrezione il sei dicembre. Sono trascorsi diciassette anni da quando una mano criminale dette fuoco ad uno dei simboli della città e c' è chi oggi dice che la festa voluta dal sindaco Emiliano non è poi così importante, può anche slittare. C' è una cappa grigia che aleggia sul tratto di corso Cavour compreso tra via Cognetti e via A. Sordi. Non si capisce cosa stia accadendo: perché i dubbi; perché le mezze parole; perché i si dice e i non si dice. E' una questione di soldi? E' una questione di cinica e volgare cospirazione politica? Dovrebbero essere sufficienti i collaudi e le certificazioni che attestino l' agibilità del teatro a consentirne l' inaugurazione alla data prevista, null' altro. Credo che tutti i baresi, forse ne va esclusa qualche decina, appoggino la determinazione del sindaco e auspicchino che su quel tratto di corso Cavour si possa finalmente, tra breve, guardare con orgoglio la facciata del rinato teatro Petruzzelli. Le modifiche sono quelle vecchie Ascanio Amenduni Bari Le modifiche architettoniche al teatro Petruzzelli di cui si lamentano le mie patrocinate non sono quelle inserite nel progetto Sylos Labini, a suo tempo da loro approvato, sottoscritto ed allegato al Protocollo d' Intesa, ma quelle apportate dopo l' esproprio, senza il loro consenso, al progetto medesimo.