[Versione Latino] L'eloquenza di Pericle, da Valerio Massimo

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Ømega
view post Posted on 19/4/2009, 11:26




[Versione Latino] L'eloquenza di Pericle


da Valerio Massimo

(Pericle) impose il giogo della servitù sul collo della libera Atene: infatti girò e rigirò quella città a suo arbitrio, e, pur parlando contro la volontà del popolo, nondimeno, le sue parole erano piacevoli e gradite al popolo. E così la mala lingua della Commedia Antica, sebbene desiderasse criticare la potenza di (quell’)uomo, tuttavia ammetteva che sulle sue labbra posava una grazia più dolce del miele e diceva che nei cuori di coloro che lo avevano ascoltato, restavano come degli aculei. Si tramanda che un tale, avendo presenziato, quando era molto vecchio, al primo discorso di Pericle giovinetto e avendo egli stesso da giovane ascoltato Pisistrato, già molto avanti negli anni, che parlava in assemblea, non si trattenne dall’esclamare che bisognava guardarsi da quel cittadino perché il suo modo di parlare assomigliava moltissimo al modo di parlare di Pisistrato. E (quell’)uomo non s’ingannò né nella valutazione dell’eloquio, né nella previsione del (suo) carattere. Che differenza ci fu infatti fra Pericle e Pisistrato eccetto che il primo resse la tirannide con le armi e il secondo senza?

Manca questa frase:Pericles autem, felicissimis naturae incrementis sub Anaxagora praeceptore summo studio perpolitis instructus
 
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