Scuola Medievale, La Scuola nel Tempo #4

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view post Posted on 21/1/2009, 14:52
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Punto di riferimento per l'organizzazione della scuola nel Medioevo fu certamente la scuola romana.
Il percorso di studi di età romana (su cui si baserà quello medievale) era pressappoco questo:
• Elementare: Dal literator e dal calculator si imparava a leggere, scrivere e far di conto.
• Medio: Insieme al grammaticus si approfondiva lo studio della lingua latina e si imparava quella greca; si studiava la letteratura di queste due lingue e le prime nozioni di storia, geografia, fisica e astronomia.
• Superiore: Dal rhetor si studiava eloquenza, l'arte di costruire discorsi per gli usi più vari (giudiziari e politici innanzitutto). Per far questo occorreva conoscere il diritto, la storia dell'eloquenza, la filosofia. Ciò che attualmente viene definito un corso di perfezionamento in discipline umanistiche.
Una novità rispetto al mondo antico è che chiunque poteva accedere all'istruzione elementare (anche a Roma la scuola la pagavano le famiglie). Infatti in tutti o quasi i Monasteri, tra le altre strutture ricettive, esisteva la scuola (destinata ai figli dei contadini perché i figli dei feudatari o delle famiglie più in vista studiavano in casa propria seguiti da precettori privati). Come a Roma antica nelle scuole dei Monasteri si poteva imparare a leggere, scrivere e far di conto; ma ci si fermava qui.
Il successivo corso di studi era, sostanzialmente, quello romano ma era diversa la cultura generale degli insegnanti.
A scuola nel Medioevo tra una lezione di grammatica e una di retorica si studiavano bestiari e lapidari. Dai primi si imparava, per esempio, che le tigri si incantano davanti alla loro immagine riflessa in uno specchio (e non mancava lo studio di animali particolari, sulla cui esistenza nessuno nutriva dubbi, come draghi e ippogrifi), mentre dai secondi si estraeva quanto c'era da sapere sugli influssi che le stelle hanno su ogni singola pietra preziosa e sulle loro virtù magiche.
Ma la differenza più evidente rispetto alla cultura latina era certamente nell'interpretazione complessiva della storia e del sapere che si offriva agli studenti. Per un insegnante medievale era scontato ritenere che la storia è guidata dalla provvidenza divina e che in tutti gli scrittori, anche in quelli pagani, si può rintracciare un'anticipazione delle verità rivelate dal cristianesimo.
Questa è la ragione per cui i critici medievali interpretavano, ad esempio, la IV ecloga del poeta latino Virgilio (pagano e morto nel 19 a. C.) come una prefigurazione della venuta salvifica del Cristo.
Un'altra differenza rispetto al panorama culturale dell'istruzione odierna era data dal forte simbolismo di cui erano impregnate tutte le discipline. La realtà era ritenuta un insieme di segni della presenza di Dio e del mondo ultraterreno, non per nulla il testo più rappresentativo della cultura medievale, la Divina Commedia di Dante Alighieri non può essere compreso se non si tiene presente di continuo la dimensione dell'allegoria. Le cose non sono solo quello che appaiono ma (come il corpo contiene l'anima) contengono una realtà più profonda (la selva rappresenta il peccato, Virgilio la Ragione ...).
A conclusione degli studi liberali, dal Basso Medioevo in poi, si poteva scegliere un percorso di studi universitari in qualche prestigiosa istituzione.

 
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