[Trama] Bartleby lo scrivano: una storia di Wall Street

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view post Posted on 23/9/2008, 15:34
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King of Kings

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Il narratore è il titolare di uno studio legale di Wall Street a New York. Egli svolge "un lavoro discreto fra i titoli, le obbligazioni, le ipoteche di uomini abbienti", e si descrive come "una persona eminentemente cauta e fidata". Egli ha tre dipendenti: Tacchino e Pince-Nez, scrivani, e il fattorino Zenzero. Tacchino, un anziano inglese, è un modello di efficienza al mattino, ma diventa insolente e pasticcione dopo pranzo; Pince-Nez invece, un giovanotto ambizioso, è inquieto e irritabile al mattino, ma lavora bene al pomeriggio. Il narratore, pur notando queste eccentricità, accetta di buon grado i suoi dipendenti e, con l'ampliarsi dell'attività, decide di assumere un terzo scrivano. Risponde all'annuncio Bartleby, che si presenta in ufficio come una figura "pallidamente linda, penosamente decorosa, irrimediabilmente squallida!".

In principio Bartleby esegue diligentemente il lavoro di copista, ma si rifiuta di svolgere altri compiti, sconcertando il suo principale con la risposta "Preferirei di no". Più tardi smette di lavorare del tutto, fornendo come unica spiegazione la medesima frase. (C'è da notare che in realtà Bartleby non rifiuta mai, dice solo che preferirebbe di no. A un certo punto, quando il principale gli domanda incollerito "Non vuole andare?", egli sottolinea "Preferisco di no.")

Il narratore, combattuto tra la pietà e l'esasperazione, scopre che Bartleby non ha né casa né amici, e vive nello studio. Non avendo il coraggio di licenziarlo, ma irritato dalla sua "signorile nonchalance cadaverica", cerca di persuaderlo a riprendere il lavoro, o almeno a fornire spiegazioni. Bartleby non fa altro che ripetere il suo mantra, al che il narratore si vede costretto a licenziarlo. L'ormai ex impiegato continua ad aggirarsi nello studio, finché l'avvocato non decide di trasferire altrove la sua attività per sfuggire a quell'inquietante presenza.

I nuovi inquilini, però, protestano, e il narratore va a parlare ancora con Bartleby, offrendogli somme di denaro e invitandolo persino a trasferirsi a casa sua. "No, preferirei non fare cambiamenti.", è la risposta. I nuovi inquilini fanno così arrestare Bartleby per vagabondaggio.

Quando il narratore si reca a fargli visita alle Tombe, la prigione di New York, Bartleby lo accoglie con "La conosco, e non ho nulla da dirle". Egli tuttavia cerca di confortarlo, dando del denaro al vivandiere perché gli offra dei pasti migliori. Ciononostante, Bartleby "preferisce non" mangiare, e si lascia morire di inedia. La narrazione si chiude con una riflessione dell'avvocato, che essendo venuto a sapere che Bartleby aveva in precedenza lavorato all'ufficio delle lettere smarrite di Washington, ipotizza che il maneggiare queste lettere morte lo abbia condotto alla depressione e al suo bizzarro comportamento.

 
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